Sono sempre più numerose le aziende che promuovono la formazione all’affettività dei propri dipendenti. Fondamentalmente, si tratta di educare le persone a vivere le emozioni con consapevolezza. L’educazione all’affettività sviluppa l’intelligenza emotiva, quella capacità che ci permette di condividere le nostre sensazioni e recepire quelle degli altri. Un percorso che consente di migliorare i legami interpersonali tra colleghi, e che dunque è molto utile nella vita così come nell’ambiente di lavoro.
Incoraggiare il proprio personale a gestire in modo sano le emozioni è un ottimo modo per creare un ambiente di lavoro sereno e produttivo. Alimentare mobbing e frustrazioni, competitività e giudizio è invece controproducente e ha ricadute negative anche sul rendimento del team.
Insomma, le aziende si prendono cura dei propri dipendenti perché hanno a cuore il fatturato; ma già che si parli apertamente di emozioni e sentimenti, anche in tema di stereotipi culturali e identità di genere, è un passo avanti per l’umanità. Sì perché l’educazione affettiva nelle aziende è anche un modo in cui si concretizza la lotta alla violenza di genere: affrontare e decostruire gli stereotipi culturali aiuta i dipendenti a interagire in modo più consapevole, creando legami più sinceri.
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